8 Aprile 2024

Lectio _ ARCH-Talk
Orizzontale
«COSTRUIRE
LO SPAZIO COMUNE»

Orizzontale è un collettivo di architetti con base a Roma, il cui lavoro attraversa architettura, paesaggio, arte pubblica e autocostruzione: promuove progetti di spazi pubblici relazionali, dando forma ad immagini di città dismesse o inedite. Questi progetti sono stati terreno di sperimentazione per nuove forme di interazione tra gli abitanti e i beni comuni urbani e al tempo stesso occasione per mettere alla prova i limiti del processo di creazione architettonica.

Hanno realizzato progetti in Italia, Spagna, Germania, Austria, Grecia, Ucraina, Portogallo, Olanda, hanno vinto diversi premi e concorsi. Hanno inoltre ricevuto il riconoscimento “Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2018” ed il loro lavoro è stato esposto in mostre tra cui la Biennale di Architettura di Venezia, la Biennale di Vienna e la Triennale di Oslo.

Orizzontale è un laboratorio permanente, osserva lo spazio pubblico contemporaneo e ne traduce possibili nuovi utilizzi. L’occhio è ovviamente rivolto verso quelle sperimentazioni che, al di là del periodo storico e del contesto, hanno realizzato uno spazio pubblico immaginifico, inclusivo e celebrativo.

Il loro obiettivo è dare una risposta ai nuovi bisogni sociali attraverso la sperimentazione di nuove modalità di intervento nello spazio pubblico, ottimizzando le risorse disponibili e creando una sinergia tra diverse tipologie di “rifiuti urbani”: scarti materiali, spazi residuali e usi dimenticati o inediti. Azioni pubbliche, predisposizione di infrastrutture minime, laboratori di costruzione condivisi sono alcuni degli strumenti che utilizzano per intervenire nella riattivazione degli spazi comuni.

Le architetture che propongono sono mobili, “instabili”, provvisorie, dinamiche. Oggetti nomadi che si aprono dando luogo a piazze istantanee, allestimenti temporanei che si riorganizzano a seconda delle necessità, edifici atipici che si montano e si smontano in poche ore usando ponteggi, materiale di risulta, ready-made urbani. Alcune di queste opere insistono sul sito lasciato libero da altre, creando delle concatenazioni nel tempo e dando luogo a uno spazio pubblico in divenire, mai concluso, sempre in movimento. Sono tutte, letteralmente, «opere provvisionali», realizzate per supplire ad una necessità specifica e destinate ad essere smontate e sostituite da altro. E al tempo stesso sono «opere previdenti», che riescono cioè a vedere oltre la propria temporanea utilità, a pensare il luogo che occupano al di là della propria scomparsa.

Sala Zairo _ Ordine Architetti PPC
Piazza Salvemini, 19 _ Padova
12 | 4 | 2024
h 17,30
INGRESSO LIBERO

 

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Articolo pubblicato il: 8 Aprile 2024